<% @language="vbscript" %> A Grazia
Stemma di Banzi: rappresenta un castello (Il Camino), la Madonna con Bambino e la corona. La piazza principale di Banzi, dedicata ad Emanuele Gianturco. Altro stemma di Banzi: una corona sovrasta uno scudo con la spada.
Banzi, paese della "Fons Bandusiae" di Orazio e "Città culla del Diritto"

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A Grazia

 

Bella per me,

fosti, o figur di donna;

con amore ti guardavo

negli occhi tuoi azzurri

e capelli castani.

A te, Grazia, io chiesi

e mi donasti la mano.

Per il tuo padre lontano

in casa tua

non potevo entrare.

Turbato io ero per questo

a non poter stare

un'ora in casa tua

per poterti guardare.

Mio padre mi convinse

a non lasciare male:

"andremo noi a casa sua,

così potrai entrare,

con la scusa di prenderti la chiave,

così la potrai guardare".

La prima volta che entrai,

con cuor e gli occhi

desideroso ti cercavo.

Accovacciata tu eri al focolare:

intenta ad arrostire ceci stavi.

Tanto fu il mio piacere,

di te scordar più non potevo.

Questo durò un anno,

fino al suo ritorno,

poi andò avanti

con il nostro amore

con i cuori in letizia

fino allo sposalizio.

Ci preparammo per lo sposalizio,

ma fra i genitori

sorse un litigio,

che per l'amore di noi due

questo fu superato.

Io ti chiedevo le novità:

tu mi rispondesti,

sempre lo stesso,

"pensaci tu".

Mai mi parlasti

così fin allora,

mi accecasti del tuo amore,

quell'amore conservato

fra noi due

per tutti gli anni

che abbiamo passato.

Sempre al mio fianco

io ti ho vista, nel lavoro,

nei giorni tristi o in allegria,

tutti e due insieme

a pregare Iddio.

Per i figli, dispiaceri abbiamo passato,

chè la morte ci ha strappati,

ma quel Dio consolatore,

tre ci risparmiò

e vivono ancora.

Son passati tanti anni

conservando il nostro amore,

sperando in Dio

che qualche anno

ci conceda ancora.

Della vita siam soddisfatti,

con cinquantatre anni

di matrimonio,

io nei settantasette

e tu quasi settantatre;

questa fortuna

per poche persone c'è.

Or la morte ci attende:

davanti a Dio

saremo giudicati,

ma il nostro amore

sarà da noi ben conservato

nelle mani del Signore.

O Grazia mia diletta,

affezionata del mio cuore,

perdoniamoci insieme

le manchevolezze ed i nostri difetti,

con l'augurio

di riposare insieme

nelle braccia del Signore.

 

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